Droga:sgominata rete spaccio a Salerno, arrestate 23 persone – Campania

Droga:sgominata rete spaccio a Salerno, arrestate 23 persone – Campania

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Organizzazione con ‘centralinisti’ per consegne a domicilio


(ANSA) – SALERNO, 14 SET – Sgominata una rete di spaccio a
Salerno che forniva gli stupefacenti ‘porta a porta’. I
carabinieri del Comando Provinciale hanno arrestato 23 persone
(di cui 13 in carcere e 10 ai domiciliari) per i reati di
associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze
stupefacenti e spaccio. Le indagini, durate dal 2018 fifno
all’agosto 2020, hanno fatto emergere uno spaccato
delinquenziale operante nella città di Salerno ed in alcuni
comuni vicini. Il gruppo, noto come “I Guaglioni di Via Irno”,
era guidato, secondo gli investigatori, dal pregiudicato Aniello
Pietrofesa, definito come “capo promotore” o “capo dei capi”.
   
Le indagini hanno individuato un’organizzazione di ‘drug
delivery’ con centralinisti alternati in turni in possesso di
utenze telefoniche “dedicate” (intestate fittiziamente) per
ricevere le ordinazioni, disponendo di conseguenza
l’appuntamento o anche la consegna a domicilio. “I Guaglioni di
Via Irno” utilizzavano anche Sms “promozionali” per stimolare
l’acquisto di droga, con linguaggio convenzionale: un esempio su
tutti, “Tutte e 3 le kose a 15 euro lento veloce per fumare”,
dove “lento” sta per eroina, “veloce” per cocaina e “per fumare”
fa riferimento al crack. Mezzi di comunicazione rapidi per una
platea di compratori perlopiù fra i 18 ed i 30 anni.
   
Arrestate (ai domiciliari) anche tre donne, impiegate, al
pari degli uomini, in attività di confezionamento, spaccio e
occultamento di stupefacente o denaro. Il gruppo, che non ha mai
conosciuto crisi, si è distinto per il possesso di un notevole
parco auto e moto, integrato spesso da mezzi a noleggio a breve
termine per eludere i controlli. Il giro di affari variava tra i
500,1000 euro a testa per la vendita di cocaina (detta “veloce”,
“bianco” o “cd di discoteca”), di eroina (“lento”, “nero”,
“scuro” o “cd d’amore”) e di crack (“per fumare” o “cotto”), con
prezzo proposto di 10 euro al “pezzo” (dose). Un giro d’affari
tanto corposo da portare i componenti dell’organizzazione a
numerosi viaggi verso il quartiere napoletano di Secondigliano
per l’approvvigionamento dello stupefacente da smerciare con un
ricavato stimato di oltre un milione di euro annui. (ANSA).
   

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